Un lavoro garantito dalla UE

1 Feb


di Giorgios Argitis e Nasos Koratzanis

La proposta di due studiosi greci per l’uso del Recovery Plan interessa anche l’Italia

I programmi di lavoro a breve termine hanno salvato molte vite durante la pandemia. Ma hanno due inconvenienti per le sfide dello sviluppo oggi. Innanzitutto sono interventi difensivi che puntano a preservare non a creare lavoro. La loro applicazione piena al massimo ci porterebbe ai livelli di occupazione pre-Covid, e neanche è sicuro. La logica che li sottende è che la domanda di lavoro delle imprese dipende essenzialmente dal costo del lavoro. Ma si trascurano altri fattori – la domanda dei consumatori, le attese di profitto, la situazione finanziaria – che sono altrettanto influenti, soprattutto in tempi di incertezza.

I programmi di lavoro a breve termine non sono orientati allo sviluppo, e non discutono gli aspetti strutturali delle economie nazionali. Danno solo incentivi alle imprese per conservare i posti di lavoro esistenti; quindi non possono agevolare la ristrutturazione. Se questa politica aiuta il mercato del lavoro contro gli chock, lascia inalterati i divari nel tenore di vita nella UE.

Invece è necessario che la UE intervenga nel mercato del lavoro, incorporando l’idea di Hyman Minsky di un datore di lavoro di ultima istanza, attraverso un Programma di Garanzia del Lavoro. Questo programma non solo reagirebbe allo chock economico della pandemia, ma influirebbe – cosa più importante – sulle dimensioni del benessere. Esso permetterebbe alla UE di stare al passo con le necessità più ampie dello sviluppo odierno, e sarebbe un pilastro del nuovo governo dell’economia, centrato sulla promozione del benessere.

Un Programma di Garanzia del Lavoro è un intervento per combattere la disoccupazione, con cui lo stato offre a tutti i disoccupati un lavoro dignitoso. Se stacchiamo la creazione di posti di lavoro dalla ricerca di profitto delle imprese … possiamo … limitare le asimmetrie del mercato del lavoro che vengono create di solito dalle politiche espansive tradizionali.

Un Programma di Garanzia del Lavoro potrebbe anche contenere regole per la protezione dell’impiego che migliorerebbero la qualità del lavoro. E, dato che la partecipazione è aperta a tutti i disoccupati, esso spingerebbe le imprese private ad adattare le condizioni di lavoro dei loro dipendenti a quelle degli occupati dal Programma. Questo quindi può diventare un modo per innalzare la qualità del lavoro in tutta l’economia.

Tale programma opera come stabilizzatore automatico delle fluttuazioni economiche … e rafforza la stabilità finanziaria. Inoltre, a differenza di diversi programmi di sostegno del reddito, accresce il prodotto economico, e quindi riduce il rischio che il restringersi dell’offerta produca un’inflazione trainata dalla domanda (ciò si può ottenere anche stabilendo il livello minimo salariale). Quindi può controllare l’inflazione nei periodi di crescita accelerata e prevenire la deflazione quando l’economia rallenta.

Il Programma di Garanzia del Lavoro può essere disegnato in modo flessibile, a seconda delle necessità socio-economiche e spaziali, promuovendo così l’inclusione e la qualità della vita. Riferendosi a tutti i disoccupati, esso assicura alla gente comune il suo diritto fondamentale al lavoro e insieme contrasta le disuguaglianze di reddito, i pregiudizi sociali e le discriminazioni.

Il programma può adottare rigidi criteri ecologici, che i privati non potrebbero affrontare, e avviare azioni di sostenibilità ambientale, come il riciclo e il risanamento. Può anche incoraggiare le spese per l’ambiente, come gli incentivi alle imprese che adottano tecniche sostenibili e al consumo sostenibile delle famiglie.

Contribuendo alla stabilità macroeconomica, un tale Programma può creare le condizioni per mobilitare l’investimento privato in una serie di attività, migliorando e modernizzando la loro capacità produttiva. Quindi il programma può diventare parte di un piano più vasto di sviluppo nazionale per la ristrutturazione, la specializzazione in settori ad alto valore aggiunto e la competitività strutturale. Mantenendo l’occupazione, il programma incentiva le imprese ad assumere lavoratori specializzati e quindi ad espandere la produzione. …

La grande quantità di denaro liquido assicurata dal Recovery Plan della UE e l’attenzione al benessere forniscono una solida base per creare il Programma di Garanzia del Lavoro. … Naturalmente per raggiungere questo Programma è necessario superare rivalità, resistenze delle strutture di potere e pregiudizi circa le politiche “sane”.

Fino a poco tempo fa pensare di usare il debito della UE per finanziare politiche inclusive sarebbe stata un’utopia, ma la pandemia lo ha reso una realtà. Oggi forse la sfida più cruciale per la UE è proprio l’adozione di una nuovo paradigma economico che includa il Programma di Garanzia del Lavoro per accrescere il benessere.

(da Social Europe, 7th January 2021)
https://www.socialeurope.eu/author/giorgos-argitis-and-nasos-koratzanis

(domani esce il Bollettino dei Diritti, genn. 2021)

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