Conversioni e colonialismo in Amazzonia

27 Apr

di Fiona Watsonil documento 13-4-2020 – Migranti e Sviluppo n. 39

Il governo di Jair Bolsonaro presidente brasiliano ha confermato la nomina di un missionario evangelico a capo dell’unità del FUNAI incaricata di proteggere le tribù incontattate. Il FUNAI è l’agenzia federale agli affari indigeni.

Ricardo Lopes Dias è legato a New Tribes Mission (NTM), il cui obiettivo è evangelizzare a qualsiasi costo i popoli incontattati del mondo, che a loro piaccia o meno. In una registrazione audio, il figlio del presidente di NTM in Brasile spiega che l’organizzazione ha fatto pressione per la nomina di Lopes Dias.

Un gruppo di pubblici ministeri ha chiesto ai giudici di sospendere la nomina di Lopes Dias perché costituisce un reale “rischio di etnocidio e genocidio” per le tribù incontattate. Severe critiche sono arrivate anche dalle organizzazioni indigene brasiliane e dagli esperti. Joênia Wapixana, prima donna indigena del Brasile deputata al Congresso, ha dichiarato: “Le tribù incontattate hanno bisogno di protezione, non di un altro processo di colonizzazione!”.
La nomina di Lopes Dias firma una condanna a morte per la maggior parte delle tribù incontattate del mondo, che vivono nell’Amazzonia brasiliana. Si calcolano oltre 100 gruppi diversi e molti di loro vivono in fuga … Sono i popoli più vulnerabili del pianeta e non hanno difese immunitarie verso malattie comuni introdotte dall’esterno. Purtroppo, la storia insegna che intere tribù possono essere sterminate proprio a seguito del primo contatto, che questi popoli hanno reso ben chiaro di non volere. A proteggerli dal contatto forzato è anche la legge internazionale, che però spesso non viene rispettata.

Dopo una serie di disastrosi contatti effettuati negli anni ‘70 e ‘80, per oltre 30 anni la politica del Brasile è stata quella di non contattare le tribù isolate per non compromettere la loro sicurezza. … Istituita nel 1943, i fondatori di NTM dichiararono: “Mettiamo a rischio le nostre vite e giochiamo il tutto per tutto per Cristo, con incrollabile determinazione fino a quando non avremo raggiunto l’ultima tribù, ovunque essa si trovi”. Il suo quartier generale è negli Stati Uniti, ed è qui che raccoglie grandi somme di denaro per finanziare il suo impero mondiale. Di recente, ha cambiato il suo nome in “Ethnos360”, forse nel tentativo di ripulire la sua immagine.
I suoi precedenti nel convertire le tribù incontattate costituiscono una triste storia di morte, malattia e collasso sociale …. In Paraguay negli anni ‘70 e ‘80, durante la dittatura di Stroessner, un gruppo di missionari di NTM organizzò una brutale “caccia all’uomo” per catturare i nomadi Ayoreo-Totobiegosode incontattati.

Gli Ayoreo furono trascinati fuori dalla foresta contro la loro volontà, ammassati in campi raccapriccianti, ridotti in schiavitù e dipendenza dai missionari, e costretti col terrore a rinunciare alle proprie credenze. Alcuni morirono nei giorni del contatto forzato per lo shock e le malattie …. Altri morirono in seguito, a causa di malattie che li affliggono ancora oggi. … Dopo il contatto, il governo ha ceduto gran parte della foresta degli Ayoreo agli allevatori …

Per decenni, dei missionari evangelici come quelli di NTM hanno operato con la complicità dei governi, contribuendo ben volentieri ai loro tentativi neocoloniali di minare i diritti collettivi dei popoli indigeni e integrarli nella società nazionale reinsediandoli a forza, distruggendo la loro identità e creando dipendenza. Secondo Dinaman, Indiano Tuxà del Brasile: “Non vogliono solo evangelizzarci, vogliono portare le comunità nell’ambiente urbano e liberare le nostre terre per le piantagioni di soia, l’attività mineraria e l’allevamento del bestiame”. …
A partire dai primi anni ’80, NTM effettuò vari tentativi segreti di contattare gli Zo’è, nel nord del Brasile, diffondendo influenza e malaria …. Tra il 1982 e il 1988, gli Zo’è persero circa un quarto della popolazione originale in conseguenza delle epidemie. … Nel 2015 il pubblico ministero ha presentato un ricorso contro di loro [gli evangelici] accusandoli di usare gli Zo’è per raccogliere noci brasiliane e di tenerli in condizioni scioccanti, simili alla schiavitù. …
Instillare paura e senso di colpa è una componente essenziale … Controllando e addirittura negando l’accesso alle medicine e ai beni, i missionari manipolano bisogni e desideri e favoriscono alcuni individui rispetto ad altri per creare divisioni e gerarchie tra le comunità, dove i convertiti detengono il potere e il denaro …
Includere tutte le religioni dovrebbe essere compito di ogni democrazia, e la Costituzione del Brasile difende il diritto dei popoli indigeni a seguire il proprio credo. Come per tutti i popoli indigeni, i credo delle tribù incontattate sono basati sul rispetto e la conoscenza profonda del mondo naturale e, come gli scienziati stanno riconoscendo sempre più, giocano un ruolo fondamentale nel conservare le foreste pluviali e altri biomi minacciati. Minare i sistemi dei valori e credenze indigeni mina quindi anche la lotta ai cambiamenti climatici. …
(Da Survival International Italia, passi dell’art. di Fiona Watson “Brasile: quel missionario evangelico che ha accesso alle terre dei popoli incontattati” – Per firmare contro il genocidio in Amazzonia: https://www.survival.it/intervieni/e-mail/256/azioni/nuovo)

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